Italia

Comunità di Sant’Egidio – DREAM

Premio Balzan 2004 per l'umanità, la pace e la fratellanza fra i popoli

Per l’impegno della Comunità di Sant’Egidio nel rilanciare nel mondo la convivenza pacifica tra gruppi di etnia diversa e nel promuovere, indipendentemente dal credo religioso, l’azione umanitaria, di pace e di fratellanza fra i popoli, e in particolare per la realizzazione del suo programma DREAM di lotta all’AIDS e alla malnutrizione che si sta realizzando in Mozambico, modello concreto per altri paesi africani in difficoltà.

La Comunità di Sant’Egidio – che deve il suo nome a un antico monastero situato a Roma nel quartiere di Trastevere – nacque nel 1968 come un gruppo di liceali romani che, interpretando gli insegnamenti evangelici in una visione di “servizio” ai poveri e ai bisognosi, desideravano portare un aiuto concreto a chi si trovasse ai margini della società, solo e senza risorse, in particolare nelle zone più disagiate della periferia della Capitale. Ebbe così inizio l’impegno fattivo della Comunità – che oggi conta oltre 40.000 membri, in continuo aumento – nei confronti di infanzia abbandonata o maltrattata, senzatetto, anziani ammalati e soli, immigrati e zingari, malati di aids. Nel 1986 la Comunità di Sant’Egidio fu riconosciuta dalla Chiesa Cattolica come associazione pubblica di laici.
La Comunità di Sant’Egidio ha varcato i confini italiani già alla fine degli Anni 70, impegnandosi in tutto il mondo attraverso Comunità locali con iniziative di aiuto ai poveri nonché con la realizzazione di programmi di cooperazione e di intervento umanitario. Dalla metà degli Anni 80, oltre all’attività pratica nel sociale, la Comunità di Sant’Egidio si impegna per la pace, a favore dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso, organizzando incontri internazionali con rappresentanti delle diverse religioni e con personalità di spicco del mondo politico ed economico.
In Africa, un continente devastato da guerre, povertà e malattie, la Comunità di Sant’Egidio ha intensificato e diversificato gli interventi umanitari e assistenziali. In particolare in Mozambico ha creato, fin dagli anni della guerra civile, dei suoi centri attraverso i quali fornisce un importante supporto alla crescita e formazione dei bambini, offre assistenza agli anziani, alle persone senza dimora e ai carcerati, e ha costruito un villaggio, Chimundo, presso Chibuto (provincia di Gaza), con impianti igienici, scuola e centro di salute.
Questa azione umanitaria ha consentito alla Comunità di Sant’Egidio di svolgere un ruolo molto attivo e per vari aspetti determinante nelle lunghe e difficili trattative nelle quali le Nazioni Unite e vari governi si sono adoperati affinché si aprisse un dialogo fra le parti in lotta nella lunga e cruenta guerra civile che ha devastato per anni il Mozambico. Grazie all’impegno di mediazione della Comunità di Sant’Egidio, dopo una lunga e difficile fase di incontri fra i contendenti, con alti e bassi di speranza e delusioni, gli accordi di pace furono firmati a Roma il 4 ottobre 1992. Una pace sofferta, venuta dopo un conflitto durato oltre due decenni che aveva provocato un milione e mezzo di morti. Anche nella fase finale, la Comunità di Sant’Egidio si adoperò con successo per superare le ultime difficoltà. La pace ha resistito ed è ormai una conquista consolidata. L’esperienza del Mozambico è particolarmente importante in un momento in cui i venti di guerra sembrano prevalere sulle ragioni della pace e alla pazienza della trattativa si contrappone la forza delle armi.
Quando, con la firma dell’Accordo Generale di Pace a Roma che metteva fine alla guerra in Mozambico, si cominciava a rivivere, a programmare la ricostruzione e la coltivazione dei campi abbandonati e a organizzare il ritorno dei rifugiati dall’estero, ecco l’arrivo di un nuovo nemico, l’aids, infezione che, come la guerra, porta al declino economico, sociale e umano. L’aids, quarta causa di morte nel mondo e prima causa di morte in Africa, con trattamenti al momento ancora assai costosi, diventava il responsabile del nuovo dramma africano, minacciava la scomparsa di gran parte dell’Africa di oggi e di domani, mietendo vittime fra giovani e adulti, decimando professionalità necessarie per un nuovo e vero futuro, e contribuendo a corrodere il già precario sistema scolastico e sanitario del paese. La malnutrizione o alcune co-infezioni, come ad esempio la tubercolosi, non hanno fatto che aumentare la suscettibilità all’infezione dal momento che indeboliscono le difese immunitarie.
È in questo contesto che nasce in seno alla Comunità di Sant’Egidio l’idea di un progetto di lotta all’aids che riunisca prevenzione e terapia, in grado di poter divenire un modello per l’intero continente, considerato l’iniziativa più importante in atto in questo momento in Africa: il programma dream in Mozambico per la prevenzione, il controllo e la cura dell’aids, un programma di servizio sanitario e di sostegno nutrizionale aperto alla collaborazione con enti scientifici di ricerca, organizzazioni non governative sia locali che internazionali, associazioni di qualsiasi religione e privati. dream è parte del programma del Ministero della Salute del Mozambico.
I principali obiettivi degli interventi del programma dream sono la prevenzione della trasmissione del virus hiv dalla madre al bambino e attraverso le trasfusioni di sangue, nonché la creazione di condizioni strutturali per giungere infine all’introduzione generalizzata della terapia antiretrovirale nel paese. Il programma dream, che si sta realizzando in tre diverse regioni del paese – Maputo al sud, Sofala al centro e Nampula al nord – consiste nella ristrutturazione di ambulatori per la prevenzione e la cura di malattie a trasmissione sessuale e di centri materno-infantili. Il programma fu avviato a Maputo, nell’Ospedale Centrale, con la costruzione del primo laboratorio di biologia molecolare – che ha iniziato la sua attività nei primi mesi del 2002 – e fu proseguito con il secondo laboratorio di biologia molecolare, inaugurato a Beira a fine ottobre 2002. Nel maggio 2003 fu inaugurato, a Matola 2, sobborgo di Maputo, il centro materno infantile del programma dream, completamente ristrutturato e attrezzato.
È quindi dal marzo 2002 che il programma dream, ideato dalla Comunità di Sant’Egidio, permette a malati di aids e a donne in gravidanza sieropositive di accedere in Mozambico gratuitamente alla cura dell’infezione da hiv. L’approccio, del tutto innovativo, è caratterizzato da standard di diagnosi e terapia di livello occidentale e da modelli organizzativi e operativi efficaci anche in condizioni di debolezza strutturale del sistema igienico e sanitario.
Dal marzo 2002 al giugno 2004, grazie al ricorso a farmaci antiretrovirali, 609 bambini nati da madri sieropositive sono stati salvati dall’aids, mentre 10.490 persone sono state sottoposte a screening e test diagnostici e a 6.439 sieropositivi è stata garantita l’assistenza e il trattamento.
I risultati iniziali del programma dream realizzato in Mozambico sono stati presentati per la prima volta alla X Conferenza Internazionale sui retrovirus e le infezioni opportunistiche (Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections – croi), tenutasi a Boston nel febbraio 2003, e aggiornati quest’anno alla XI Conferenza, tenutasi a San Francisco. Sono risultati più che incoraggianti: il modello funziona, la mortalità si abbassa, la qualità di vita dei pazienti migliora notevolmente, la carica virale decresce sensibilmente. E soprattutto si conferma la buona aderenza alla terapia, punto considerato a rischio per iniziative del genere in paesi terzi come il Mozambico.
Per le persone che animano l’attività della Comunità di Sant’Egidio è centrale il valore della persona e di ogni vita. Esse discutono di tutte le possibili vie di scampo per chi ancora non è contagiato, ma pensano anche ai 34 milioni di vite sieropositive o malate di aids e colgono il silenzioso appello che si leva oggi dai malati di tanti altri paesi africani, da uomini e donne comuni, da giovani, ma anche da moltissimi bambini. La Comunità di Sant’Egidio si sta infatti impegnando per estendere il programma dream in Angola, Tanzania, Guinea Bissau, Guinea Conakry, Malawi, Sudafrica e Swaziland.

Storia

La Comunità di Sant’Egidio ha dal 1973 il suo centro nella chiesa romana di Sant’Egidio, da cui ha preso il nome. Essa nasce a Roma nel 1968 per iniziativa di un giovane, allora meno che ventenne, Andrea Riccardi, ora professore alla Università degli Studi Roma Tre. Iniziò riunendo un gruppo di liceali, come era lui stesso, per ascoltare e mettere in pratica il Vangelo nella piccola chiesa.
Il piccolo gruppo iniziò subito ad andare nella periferia romana, tra le baracche che in quegli anni cingevano Roma e dove vivevano molti poveri, e cominciò un doposcuola pomeridiano (la “Scuola popolare”, oggi “Scuola della pace” in tante parti del mondo) per i bambini.
Da allora la comunità è molto cresciuta, e oggi è diffusa in 75 paesi nel mondo. Anche il numero dei membri della comunità è in crescita costante. Oggi sono oltre 40.000, ma è assai difficile calcolare il numero di quanti in modo diverso sono raggiunti dalle diverse attività di servizio della comunità, come pure di quanti collaborano in maniera stabile e significativa proprio al servizio ai più poveri e alle altre attività svolte da Sant’Egidio senza farne parte in senso stretto.
dream, programma di lotta all’infezione da hiv e alla malnutrizione in Mozambico, è stato ideato ed è condotto dalla Comunità di Sant’Egidio mediante uno staff italiano ed europeo di professionalità ed esperienze diverse. Il programma, che si avvale della consulenza tecnica e scientifica di organismi di ricerca pubblici e privati, nazionali e internazionali, ha iniziato a operare in Mozambico nell’agosto 2001 [Dream. Drug Resource Enhancement against aids and Malnutrition. Curare l’Aids in Africa. Un modello per l’introduzione del trattamento antiretrovirale dell’infezione da hiv nei sistemi sanitari di paesi a risorse limitate, Leonardo International (Collana “I libri di Sant’Egidio”) 2003].

Pubblicazioni e incontri internazionali

Pubblicazioni

– Comunità di Sant’Egidio, Dove mangiare, dormire, lavarsi, XV edizione, 2004
– A. Riccardi – M. Marazziti, Eurafrica. Quello che non si dice sull’immigrazione. Quello che si potrebbe dire sull’Europa, Leonardo International, Milano 2004
– dream. Drug Resource Enhancement against aids and Malnutrition. Curare l’aids in Africa. Un modello per l’introduzione del trattamento antiretrovirale dell’infezione da hiv nei sistemi sanitari di paesi a risorse limitate, 111 pp., ill. (cur. Comunità di Sant’Egidio), Leonardo International (Collana “I libri di Sant’Egidio”) 2003
– Andrea Riccardi, Sant’Egidio, L’Évangile au-delà des frontières, Entretiens avec Dominique Chivot, Bayard Editions, Paris 2001
– Communauté de Sant’Egidio: Pèlerins au cœur de Rome. Un itinéraire de Trastevere, Guerini e Associati, Milano 2000; Peregrinos en el corazón de Roma. Un itinerario por Trastevere, Guerini e Associati, Milano 2000; Pilgrims in the Heart of Rome. A Journey through Trastevere, Guerini e Associati, Milano 2000; Pellegrini nel cuore di Roma. Un itinerario a Trastevere, Guerini e Associati, Milano 2000
– Comunità di Sant’Egidio: Como vai a saùde?, Guerini, Milano 1999; Comment va la santé?, Leonardo International, Milano 2004; ¿Como va la salud?, Leonardo International, Milano 2004; How’s your health?, Leonardo International, Milano 2004
– Angelo Montonati, Il sapore dell’utopia. La Comunità di Sant’Egidio, Monti, Saronno 1999
– Non uccidere. Perché è necessario abolire la pena di morte, a cura di M. Marazziti, Guerini e Associati, Milano 1998; No matarás. Porqué es necesario abolir la pena de muerte, ed. Peninsula, Barcelona 2001
– H. Oschwald, Bibel, Mystik und Politik. Die Gemeinschaft Sant’Egidio, Herder, Freiburg 1998
– R. Morozzo della Rocca, Mozambique de la guerre à la paix, Harmattan, Paris 1997; Mozambico, una pace per l’Africa, Leonardo International, Milano 2002; Mozambique: Achieving Peace in Africa, Georgetown University, Washington 2003; Mozambique: Una paz para Africa, Icaria Editorial, Barcelona 2003; Mosambik, Frieden schaffen in Afrika, Echter Verlag, Würzburg 2003
– Andrea Riccardi, Sant’Egidio Rome et le monde. Entretiens avec Jean Dominique Durand et Régis Ladous, Beauchesne, Paris 1996; Sant’Egidio Roma e il mondo. Colloquio con J.D. Durand e R. Ladous. Prefazione di Carlo Maria Martini, San Paolo, Cinisello Balsamo 1997; Sant’Egidio, Roma si Lumea. Convorbiri cu J.D. Durand si R. Ladous, Editura Fundatiei Culturale Române, Bucuresti 1998; San Egidio Roma y el mundo. Coloquio con J.D. Durand y R. Ladous, Ciudad Nueva, Madrid 1998; Sant’Egidio Rom und die Welt. Gespräch mit J.D. Durand und R. Ladous, Eos Verlag Erzabtei, St. Ottilien 1998; Vrede is mogelijk. De Sint-Egidiusgemeenschap, Rome en de wereld, Uitgeverij Pelckmans Kapellen, 1998; Sant’Egidio Rome and the world. A. Riccardi in conversations with J.D. Durand and R. Ladous, St. Paulus, London 1999; Santo Egidio Roma e o Mundo, Círculo de Leitores, Lisboa 1999; San Egidio, Roma y el mundo, Ciudad Nueva, Madrid 2001
– Comunità di Sant’Egidio, Il dialogo non finisce, Morcelliana, Brescia 1994
– R. Morozzo della Rocca, Mozambico dalla guerra alla pace. Storia di una mediazione insolita, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994; Vom Krieg zum Frieden. Mosambik: Geschichte einer ungewöhnlichen Vermittlung, Verlag Dienste in Übersee, Hamburg 1997
– Gino Battaglia, La pentola di rame. Frammenti di vita del mondo dei nomadi, Melusina, Roma 1993
– Mario Marazziti, Uno straordinario vivere. Storie di aids solidarietà e speranze, Piemme, Casale Monferrato 1993
– Comunità di Sant’Egidio, L’ospite inatteso, Morcelliana, Brescia 1993
– Marco Pagani, Piergiacomo Baroni, La vita oltre il muro. Storie e problemi di anziani in istituto, Rosenberg & Sellier, Torino 1992
– Comunità di Sant’Egidio, Religioni in dialogo per la pace, Morcelliana, Brescia 1991
– Comunità di Sant’Egidio, Cristianesimo e Islam. L’amicizia possibile, Morcelliana, Brescia 1990
– Comunità di Sant’Egidio, Immigrazione razzismo e futuro, Padova 1990
– Comunità di Sant’Egidio, Oltre il mito. Gli stranieri in Italia, Morcelliana, Brescia 1990
– Comunità di Sant’Egidio, Stranieri nostri fratelli. Verso una società multirazziale, Morcelliana, Brescia 1989
– Cooperativa “Cultura Popolare”, Anziani scomodi. Una proposta per l’assistenza domiciliare, Giuffrè, Milano 1984

Elenco degli Incontri Internazionali “Uomini e Religioni”
(list of International Meetings “Peoples and Religions”)

– Milano 2004: Religioni e culture: il coraggio di un nuovo umanesimo (Religions and Cultures: the Courage to forge a New Spiritual Humanism)
– Aachen 2003: Tra guerra e pace: religioni e culture s’incontrano (War and Peace: Faiths and Cultures in Dialogue)
– Palermo 2002: Religioni e culture tra conflitto e dialogo (Faiths and Cultures within Conflict and Dialogue)
– Barcellona 2001: Le frontiere del dialogo: religioni e civiltà nel nuovo secolo (On the Frontiers of Dialogue: Religions and Civilizations in the New Century)
– Lisbona 2000: Oceani di pace. Religioni e culture in dialogo (Oceans of Peace. Religions and Cultures in Dialogue)
– Genova 1999: Chiese sorelle. Popoli fratelli (Churches as Sisters. Peoples as Brothers. Christians Gather on the Threshold of the Third Millennium)
– Bucarest 1998: Pace è il nome di Dio. Dio, l’Uomo, i Popoli (Peace is the name of God. God. Humankind. Peoples)
– Padova-Venezia 1997: Conflitto o incontro: religioni e culture a un bivio (Conflict or Encounter Religions and Cultures at a Crossroad)
– Roma 1996: La pace è il nome di Dio (Peace is the name of God)
– Firenze 1995: Terre e cieli di pace (Heavens and Earths of Peace)
– Assisi 1994: Amici di Dio. Testimoni di pace (Friends of God, Witness of Peace)
– Milano 1993: Terra degli uomini, invocazioni a Dio (Earth of People, Invocations to God)
– Bruxelles 1992: L’Europa, le religioni e la pace (Europe, Religions and Peace)
– Malta 1991: Le religioni per un mare di pace (Religions for a Sea of Peace)
– Bari 1990: Un mare di pace tra Oriente e Occidente (From East to West a Sea of Peace)
– Varsavia 1989: Mai più la guerra! (War never again!)
– Roma 1988: Uomini di preghiera in cerca di pace (People of Prayer in Search of Peace)
– Roma 1987: La preghiera alla radice della pace (Prayer as a Source of Peace).

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