Discorso di ringraziamento – Roma 18.11.2004

Belgio/USA

Pierre Deligne

Premio Balzan 2004 per la matematica

Per i notevoli contributi a diversi campi della matematica (come la geometria algebrica, la teoria dei numeri – analitica o algebrica –, la teoria dei gruppi, la topologia, la teoria dei motivi secondo Grothendieck) e per averli arricchiti con tecniche innovative e potenti, con magnifici risultati come, per esempio, la sua dimostrazione spettacolare dell’ipotesi di Riemann sui corpi finiti (congettura di Weil).

Cerimonia di Consegna dei Premi Balzan 2004
Roma, Accademia dei Lincei, 18 novembre 2004


Signor Presidente,
Signori membri della Fondazione Balzan,
Signore e Signori,


è un grande onore per me, ricevendo questo premio Balzan per la matematica, trovarmi nella confraternita di chi l’ha ricevuto prima di me: Andrej Nikolaevich Kolmogorov, Enrico Bombieri, Jean-Pierre Serre, Armand Borel e Mikhael Gromov, matematici per i quali nutro la più grande ammirazione. Sono altresì riconoscente alla Fondazione Balzan che mette in evidenza, tramite questo premio, l’importanza della matematica che, come disse già Gromov cinque anni fa, è una delle più antiche imprese intellettuali nonché uno strumento essenziale alla nostra comprensione del mondo.

Le mie ricerche gravitano soprattutto sulla geometria algebrica. Il fatto che questa disciplina debba così tanto alla scuola italiana non può che raddoppiare il mio piacere di trovarmi a Roma oggi. La geometria algebrica è nata dalla presa di coscienza, sviluppatasi in diversi secoli, che geometria e algebra sono spesso l’espressione in due lingue differenti della stessa “realtà” sottostante. Come esempio classico, citerò l’identità sostanziale tra la “circonferenza di raggio r ” e l’“equazione x2 + y2 = r”. La costruzione di tali analogie, che nella loro forma perfetta possono diventare dei dizionari, e i relativi corollari – la soluzione di problemi tramite metodi che, a prima vista, non sembrano avere nulla a che vedere con il problema posto – sono per me una delle grandi gioie che la matematica offre al matematico professionista. Queste analogie, dizionari e raffronti inattesi fanno sì che la matematica non si disperda in sotto-discipline autonome e che sia una fonte della sua efficacia quando serve da strumento ad altre scienze – anche nel caso in cui questa efficacia non sia lo scopo precipuo del matematico.

Ho avuto la fortuna di essere stato notevolmente aiutato dai miei “mentori” nei momenti critici della mia carriera. Non posso fare a meno di citare il Sig. Nijs, che, quando avevo 14 anni, mi regalò i miei primi libri di matematica pura; Jacques Tits, il primo matematico di cui ho seguito i corsi, con il quale ho imparato ad apprezzare l’idea di simmetria e che mi ha mandato a Parigi; Jean-Pierre Serre, che mi ha influenzato moltissimo sia tramite i suoi libri, che con le sue lezioni approfondite e chiare al Collège de France; nonché il mio Maestro Alexander Grothendieck.

Il regolamento del premio Balzan prevede che la metà sia devoluta a uno o più progetti di ricerca. . . che dovrebbero di preferenza coinvolgere dei giovani. Sono lieto che questo mi permetta di tentare di sdebitarmi con i miei predecessori, dandomi la possibilità di aiutare molti giovani matematici a coltivare la loro passione.

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