James S. Ackerman: un profilo

USA

James Sloss Ackerman

Premio Balzan 2001 per la storia dell'architettura

Per la sua opera eccezionale sulla storia dell'architettura rinascimentale, con cui ha fornito un metodo moderno di studio della storia dell'architettura fondato sull'esame critico e sistematico di fonti scritte e visive.


James Sloss Ackerman, considerato uno dei maggiori storici dell’arte e dell’architettura, è nato a San Francisco nel 1919. Si è laureato a Yale nel 1941 e ha continuato i suoi studi all’Institute of Fine Art alla New York University. Nel 1952 ha iniziato ad insegnare all’Università della California, Berkeley, per poi passare al Harvard dove è rimasto fino al ritiro nel 1990. Dopo questa data è stato Visiting Professor in alcune delle più importanti università degli Stati Uniti. Durante la seconda guerra mondiale, dal 1942 alla tarda primavera del 1945, Ackerman ha prestato servizio nell’Esercito Americano, prima in Nord Africa e poi in Italia, dove ha potuto approfondire la conoscenza del Rinascimento italiano di cui diventerà uno dei maggiori esperti.

La bibliografia di Ackerman comprende alcuni dei libri considerati fondamentali nel loro genere: la monografia di architettura, la biografia di un artista, lo studio di una tipologia architettonica considerata dal punto di vista storico, sociale, economico. Alla prima categoria appartiene The Cortile del Belvedere del 1954. Alla seconda i lavori sull’architettura di Michelangelo e su Palladio: The Architecture of Michelangelo del 1961 e Palladio del 1966. Alla terza The Villa: Form and Ideology of Country Houses del 1990. Qui Ackerman analizza i caratteri comuni e gli elementi specifici che hanno caratterizzato questo tipo di edificio, dalla villa romana, a quelle medicee e palladiane, alla villa romantica, fino alla “Casa sulla Cascata” di Frank Lloyd Wright,. Ne risulta un quadro complesso e contraddittorio: da una parte la grande varietà di forme che la villa ha via via assunto, dall’altro l’impressione che l’ideologia sottesa alla casa di campagna sia rimasta sostanzialmente immutata dalle origini ad oggi.

Accanto a questa produzione “maggiore”, ci sono centinaia di articoli – saggi eruditi o riflessioni di poche pagine – che testimoniano, oltre agli interessi di Ackerman, la sua volontà di comunicare e di raggiungere pubblici diversi da quelli strettamente accademici. Una prima raccolta e selezione, che include lavori pubblicati dal 1949 al 1985, è uscita nel 1991: Distance Points. Essays in Theory and Renaissance Art and Architecture. Essa comprende contributi alla storia dell’architettura del Rinascimento, studi sui rapporti tra arte e scienza in quello stesso periodo e riflessioni sui fondamenti intellettuali, morali e sociali dell’insegnamento. Essi testimoniano la preoccupazione di Ackerman relativa alla responsabilità di architetti, artisti e critici nei riguardi del loro pubblico, dei loro studenti e di se stessi. Un’ulteriore raccolta di saggi usciti negli ultimi dieci anni è prevista in uscita per l’ottobre di quest’anno.


Premi Balzan per la “storia dell’architettura” assegnati in passato

La Fondazione Balzan ha assegnato sino ad ora un premio nell’ambito dell’architettura: nel 1980, all’architetto egiziano Hassan Fathy, famoso per la conoscenza ed il recupero delle antiche tecniche architettoniche locali. A suo modo, quindi, uno “storico” (come del resto spesso i progettisti devono essere). Per storia dell’arte e dell’architettura, in senso proprio, la Fondazione Balzan ha invece premiato Ernst H.J. Gombrich nel 1985, Jean Leclant nel 1993, Yves Bonnefoy nel 1995.

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